Disturbi psicosomatici: non una fantasia, ma una vera malattia
Disturbi psicosomatici: non una fantasia, ma una vera malattia

Psicosomatica Psicoterapia

Soffri di una forte gastrite? Di mal di testa o di altri disturbi a cui innumerevoli analisi mediche non hanno saputo dare un’origine? Probabilmente intervengono fattori di tipo psicologico che incidono sulla salute fisica. Hai certamente sentito parlare di disturbi psicosomatici, ma forse non hai ben chiaro di cosa si tratti e come gestirli. In questo articolo scopriremo cause, sintomi e percorsi di cura dei disturbi psicosomatici.

Malattia psicosomatica: dalle cause alla terapia

Nonostante in passato si sia data maggiore importanza agli aspetti organici piuttosto che a quelli psichici nelle patologie del corpo, mente e corpo sono in stretta connessione tra loro. Infatti, non tutte le malattie scaturiscono da un’origine organica, dunque non tutte le patologie possono essere spiegate con cause fisiologiche. Spesso i sintomi fisici sono espressione di disturbi generati da meccanismi non visibili al microscopio che altrimenti non potrebbero concretizzarsi. Ma procediamo per gradi.

Disturbi psicosomatici significato

La psicosomatica è un campo della medicina e della psicologia, che studia gli effetti delle emozioni e dell’affettività sull’organismo; le cause emotive (e quindi psichiche) quindi producono il disturbo sul corpo (soma). Più semplicemente potremmo dire che la psicosomatica cerca di rispondere alla domanda: in che modo le emozioni influiscono sul corpo?

Freud aveva intuito che molte manifestazioni fisiche sono in realtà espressione di un conflitto psichico, che veniva “spostato” o “convertito” sul corpo portatore del disagio. Per questo motivo definì questa patologia sindrome da conversione. In questo comportamento sintomatico rientrano anche le comuni espressioni quali “bruciare di rabbia” o “avere una fitta al cuore” con le quali si tenta di dare corpo e sostanza fisica ad un’emozione.

Successivamente si sono costruiti una serie di approcci prevalentemente di tipo lineare e cioè che si sono focalizzati esclusivamente sull’individuo: da quello psicodinamico a quello cognitivista, fino a quello comportamentista. Essi spiegano il sintomo come un meccanismo di difesa contro emozioni dolorose che si manifestano attraverso il corpo. Le persone con un disturbo psicosomatico non riescono a verbalizzare le tensioni emotive per carenza o incapacità d’uso delle espressioni simboliche che consentono la mentalizzazione dello stato emotivo.

Il modello sistemico ha integrato lo studio sui meccanismi psicologici dei disturbi psicosomatici nell’individuo con l’osservazione dell’individuo nel suo contesto e principalmente in quello familiare. L’approccio passa così da quello lineare a quello circolare in cui non si è più focalizzati sull’individuo ma sull’individuo ed il suo contesto di riferimento. Nell’approccio sistemico, dunque un paziente influenza attivamente l’organizzazione familiare e viceversa, tutta la famiglia è coinvolta in un gioco rigido di interazioni in cui ogni membro collabora con l’altro per mantenere questo gioco.

Vediamo adesso quali sono le tipologie di disturbi psicosomatici e quali i sintomi

Problemi psicosomatici: tipologie

  • Disturbi psicosomatici primari. E’presente una disfunzione biologica, come ad esempio per il diabete o l’asma. L’aspetto psicosomatico riguarda la possibilità dell’aggravarsi del sintomo di fronte a stimoli emotivi ma l’origine è di tipo organico.
  • Disturbi psicosomatici secondari. Non è dimostrabile un’origine organica dei sintomi, ma piuttosto risulta       più probabile una conversione del conflitto emotivo in sintomo fisico. Esempi di disturbi psicosomatici secondari possono essere dalle più lievi come la colite spastica o la gastrite cronica a patologie più gravi come l’anoressia nervosa, detta appunto nervosa per la rilevante causa psicologica.

Disturbi psicosomatici sintomi

Insomma, abbiamo detto che i disturbi psicosomatici non sono leggende metropolitane, ma vere e proprie malattie che, a diversi livelli, comportano conseguenze concrete sull’organismo, fino a danneggiare gli organi compromettendone la funzione.

Sintomi psicosomatici sono comuni nelle varie forme di depressione e in quasi tutti i disturbi d’ansia, come gli attacchi di panico, ma esistono dei disturbi psicosomatici veri e propri in assenza di altri sintomi di natura psicologica, che rendono più difficile, per il soggetto, imputare il malessere fisico ad un problema psicologico piuttosto che ad un malfunzionamento organico.

I sintomi psicosomatici più comuni colpiscono:

  • il sistema respiratorio (asma bronchiale);
  • il comportamento alimentare (anoressia bulimia, ecc.);
  • il sistema gastrointestinale (colon irritabile, ulcera peptica, acidità gastrica, gastrite cronica, stipsi, nausea, vomito, diarrea);
  • il sistema cardiovascolare (aritmie, ipertensione arteriosa, tachicardia, cefalea emicranica);
  • il sistema cutaneo (psoriasi, eccessiva sudorazione, eritema pudico, dermatite psicosomatica, orticaria, secchezza della cute e delle mucose);
  • il sistema muscoloscheletrico (cefalea tensiva, cefalea nucale, torcicollo, lombalgie, cervicalgie, crampi muscolari).
  • nell’apparato urogenitale (dolori mestruali, impotenzaeiaculazione precoce o anorgasmia, enuresi)

Dolori psicosomatici: la psicoterapia per risalire alle cause

Proprio perché i disturbi psicosomatici sono strettamente correlati a cause o motivazioni psicologiche è indispensabile in questi casi effettuare una psicoterapia. Così come abbiamo detto il contesto familiare di chi porta il sintomo ha un ruolo rilevante e per questo motivo è indispensabile per sconfiggere i sintomi risalire e alterare i modelli che li mantengono. La terapia familiare o una terapia individuale ad approccio sistemico relazionale è dunque molto utile in questi casi. Si parla infatti di famiglie psicosomatiche in quanto è caratteristica comune ai propri membri la difficoltà ad esprimere il conflitto e le proprie emozioni. Ecco perché spesso l’essere introversi, l’incapacità o l’imbarazzo nell’esprimere le proprie emozioni non è solo frutto della personalità di un individuo, ma anche dei condizionamenti cui è sempre stato sottoposto o costretto a conformarsi nella propria famiglia.

Minuchin ha infatti definito le caratteristiche base per la definizione di una “famiglia psicosomatica” che sono: invischiamento, iperprotettività, rigidità e impossibilità di risoluzione del conflitto. Queste caratteristiche non permettono la definizione dei confini, l’individuazione e la differenzazione dei membri dalla propria famiglia.
Parlando della fase dell’adolescenza, invece, Stierlin individua tipologie familiari diverse da quelle proposte da Minuchin: famiglie ad alto tasso di conflittualità o espulsive, in cui il figlio è rifiutato e trascurato. Questo può generare rabbia e frustrazione. Esistono poi le famiglie che ostacolano il naturale processo di differenziazione-integrazione del singolo.
Ecco perché è importante che in una psicoterapia l’attenzione venga focalizzata non solo sull’individuo ma anche sull’intero sistema relazionale in cui è inserito, è consigliabile dunque una terapia familiare o una terapia individuale sistemica, in cui l’individuo viene posto al centro considerando però il sistemi familiare.

Approccio sistemico relazionale

Un approccio sistemico relazionale consente di osservare un disturbo considerando:

  • Ottica circolare invece che lineare e l’inclusione dell’osservatore sul campo nello studio. Questo significa che si analizza il problema nel contesto in cui si manifesta, cioè quello familiare, in una prospettiva più ampia rispetto alla semplice causa-effetto. In questo modo si supera anche il concetto di “famiglia nociva” e paziente psicosomatico proprio perché si scopre una dinamica complessa di reciproca influenza tra i due. Questa visione sistemica non rifiuta il dato biologico, ovviamente, ma lo integra in circuiti più complessi.
  • Il sistema psicobiologico individuale e nello stesso tempo quello interpersonale familiare e socio-ambientale che interagiscono continuamente tra loro. Proprio perché tutti i membri sono coinvolti nel mantenimento dell’equilibrio familiare e non si può dire chi sia causa di cosa, si può parlare di sistema circolare. Nei sistemi “patologici” regole rigide impediscono di assecondare le esigenze evolutive degli individui e la circolarità si cristallizza, cronicizzando il disagio di un membro in manifestazioni psicosomatiche.

Se soffri di disturbi fisici e non è stato possibile riscontrare una causa organica oppure se hai una malattia che si acuisce e pensi di essere sotto stress o il tuo medico ti ha detto di rivolgerti ad uno psicoterapeuta, è probabile che tu abbia un disturbo psicosomatico. Chiamami al 3475261645.

Dott.ssa Carmen Capria

Psicologa e Psicoterapeuta per individui, coppie e famiglie.

 

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