Maltrattamento infantile, segni della violenza e conseguenze
Maltrattamento infantile, segni della violenza e conseguenze

Abusi sessuali sui bambini, sintomi e psicologia del bambino maltrattato

Innumerevoli libri e film parlano del maltrattamento infantile, dalle percosse agli abusi sessuali, ai maltrattamenti psicologici. La violenza sui bambini è uno dei peggiori atti che un uomo possa compiere, ma come si riconosce un bambino maltrattato? Come si agisce dopo gli abusi? Quali conseguenze psicologiche potranno esserci nella vittima?

Maltrattamento infantile e abusi sui minori, la definizione

La prima definizione di ‘abusi sui minori‘ è del 1980 e risale al IV Colloquio Criminologico di Strasburgo del Consiglio d’Europa in cui vengono segnalati come “l’insieme di atti e carenze che turbano gravemente il bambino, attentando alla sua integrità corporea e al suo sviluppo fisico, affettivo, intellettivo e morale“.

Purtroppo, secondo una statistica del National Child Abuse and Neglect Data System (NCANDS), più del 9% dei bambini (maggiormente di sesso femminile) risulta essere vittima di abusi sessuali confermando il maltrattamento infantile come problematica seriamente diffusa e, per fortuna, anche tema preso in carico da campagne di sensibilizzazione. Nella maggior parte dei casi gli abusi ed i maltrattamenti avvengono all’interno del sistema familiare.

Racchiudere o elencare singolarmente le violenze o le mancanze che i minori subiscono durante gli abusi sarebbe impensabile, tuttavia è possibile dividerle in 3 macro-aree differenti sia per il tipo di violenza sia per la tipologia di conseguenze psicologiche che si andranno ad innescare nella vittima:

  • Trascuratezza: inadeguata attenzione da parte dei genitori riguardo ai bisogni fisici o psicologici del bambino legate al prendersi cura e come l’assenza di cure, cure distorte o inadeguate rispetto all’età o cure eccessive. Anche l’ipercuria rientra nell’ambito della trascuratezza.
    La trascuratezza può essere:
  1. emozionale (carenze d’affetto, disattenzione e indisposizione nei confronti del soggetto)
  2. fisica (disinteresse per i bisogni primari del bambino)
  3. medico-sanitaria (disinteresse o eccessivo interesse per la salute fisica e mentale del bambino)
  4. educativa (non partecipazione del genitore al processo educativo del bambino o eccessiva rigidità educativa). Le conseguenze psicologiche per questo tipo di abuso di solito si manifestano con un ritardo significativo nel processo di crescita del minore, una condizione di stress, poca creatività, scarsa autonomia e rigidità.
  • Maltrattamento fisico/psichico: non solo percosse ma tutti i comportamenti che a lungo andare spingono il bambino a considerarsi inadatto, non amato, non desiderato, non seguito. Le conseguenze per questa tipologia di violenza sono un’estrema insicurezza del bambino, disturbi del sonno, disturbi d’ansia, mancanza di empatia, disturbo della socialità e ritardo nello sviluppo.
  • Abusi sessuali (da parte di un genitore, di un membro della famiglia o da una persona esterna alla famiglia): legalmente qualunque tipo di coercizione da parte di un adulto o di un coetaneo che costringa il minore ad avere contatti sessuali e soprattutto “ogni atto sessuale che provochi lesioni fisiche ed […] imposto al bambino non rispettando il suo libero consenso” (IV Colloquio criminologico del Consiglio d’Europa). L’abuso intrafamiliare è il più pericoloso tra gli abusi infantili per le conseguenze che è in grado di generare nella vittima la quale principalmente sentirà un senso di vergogna e di colpa difficile da gestire, oltre a tensione, collera, rabbia, indegnità e difficoltà relazionali.

La crescita del bambino in un ambiente familiare malsano e in cui subisce qualunque tipo di violenza avrà su di lui delle conseguenze forti che andranno ad incidere su 4 aree comportamentali ben precise:

  • Senso del Sé che nasce in tenera età, verso i due anni, ed è costituito dall’utilizzo del gioco per la rappresentazione di situazioni vissute dal bambino
  • Regolazione emotiva che riguarda il bambino e la gestione dei propri sentimenti ed emozioni
  • Attaccamento alla figura materna che il bambino sviluppa prima di qualsiasi altro attaccamento
  • Relazione con i suoi coetanei che prevede lo stabilirsi di rapporti con i propri pari per agevolare la crescita e lo sviluppo.

Tutte queste aree possono risultare fortemente danneggiate in un bambino che ha subito maltrattamenti d’ogni genere, si potrebbe assistere ad un comportamento aggressivo nei confronti dei propri pari, ad un attaccamento morboso e disturbato nei confronti della figura materna o una cattiva gestione delle emozioni e delle reazioni.

Abusi sui minori, i sintomi

I sintomi, grazie ai quali accorgersi di una situazione di abuso e maltrattamento infantile con vittima un minore, sono diversi e non sono sempre individuabili da subito.
Si manifestano in maniera differente a seconda del soggetto e della gravità dell’abuso subìto e possono essere distinti in base all’età.

Fino a 6 anni di età

  • disturbi del sonno
  • disturbo condotta alimentare
  • lamentele per dolori fisici (cefalea, dolori addominali)
  • preoccupazioni insolite
  • paure immotivate rifiuto nel mostrare il corpo nudo
  • esplosioni emotive improvvise (pianto, crisi di rabbia, mutismo)
  • isolamento familiare e sociale
  • aggressività contro adulti e coetanei
  • autolesionismo
  • interesse sessuali e comportamentali sessualizzati inappropriati all’età, masturbazione compulsiva
  • particolari caratteristiche del gioco

Dai 6 anni in poi

  • Disturbi del sonno Disturbo condotta alimentare
  • Lamentele per dolori fisici (cefalea, dolori addominali)
  • Preoccupazioni insolite
  • Paure immotivate
  • Rifiuto o compiacenza nel mostrare il corpo nudo anche in situazioni mediche
  • Reattività al contatto fisico
  • Esplosioni emotive improvvise (pianto, crisi di rabbia, mutismo)
  • Aggressività contro adulti e coetanei
  • Autolesionismo
  • Interessi sessuali inappropriati all’età, masturbazione compulsiva, comportamenti sessuali promiscui
  • Passività, inibizione del pensiero
  • Depressione, isolamento
  • Difficoltà scolastiche
  • Fughe, comportamenti immaturi, regressione fasi evolutive precedenti
  • Tentativi di suicidio

Psicologia del bambino maltrattato

Innanzi tutto è necessario denunciare qualunque tipo di abuso sui minori, dai maltrattamenti in famiglia agli abusi sessuali, sebbene la denuncia e il procedimento penale che seguirà potrebbero essere molto difficili da affrontare per il bambino.

I tempi molto lenti della giustizia metteranno la vittima a dura prova con una sequenza accelerata di audizioni in cui dovrà raccontare la propria esperienza di abuso,  portando alla memoria gli episodi di violenza, perciò sarebbe meglio ridurre al minimo la ripetizione degli ascolti in modo tale da non far nascere nella vittima un sentimento di sfiducia e di pressione. Sono però previste delle audizioni protette condotte da un consulente d’ufficio psicologo scelto dal Giudice utili a raccogliere la testimonianza del minore favorendo un miglior stato d’animo del bambino. In questo caso è fondamentale il supporto psicologico e la preparazione alle audizioni offerto dallo psicologo consulente di parte in modo che il minore possa essere aiutato a rapportarsi all’esperienza legale ma soprattutto alle violenze subite conquistando la sua fiducia, tranquillizzandolo e lasciandolo libero di parlare e raccontare.

Risulta indispensabile altresì l’aiuto di un terapeuta che possa aiutare il minore a rielaborare il trauma subito e la famiglia, o i membri non maltrattanti, ad utilizzare nuove strategie relazionali e a condividere e rielaborare il dolore legato all’abuso.

Le conseguenze psicologiche della violenza sessuale sui bambini, soprattutto, possono essere diverse a seconda dell’abuso subito, della reiterazione dello stesso, dell’età della vittima e del rapporto tra abusante e abusato.

Sono state dimostrate connessioni tra maltrattamento infantile e disturbi psicotici, infatti c’è un’incidenza di casi maggiore di allucinazione uditiva o visiva, disturbi del pensiero e disturbi dell’attaccamento in vittime di abusi. Non avendo ancora gli strumenti adatti per analizzare e comprendere l’accaduto, le violenze vanno a modificare e alterare la personalità del bambino, disorganizzandola e giungendo ad una sorta di arretramento verso livelli di funzionamento psichico primitivi come meccanismo di difesa.

Anche i rapporti e le interazioni con adulti e coetanei sembrano modificati, gli abusi tendono a sviluppare una bassa autostima ed una svalutazione di sé correlati ad una disfunzione emotiva e a comportamenti dissociativi: i bambini vittime di violenza percepiscono sé stessi come inadatti, difficilmente hanno un’idea positiva del loro Sé e sono condotti a delle reazioni esagerate e inaspettate.

Sono pervasi da fortissimi sentimenti di vergogna e di colpa verso il proprio corpo, infatti sono molto riluttanti nel mostrarlo, lo percepiscono diverso da quello degli altri perché “il  coinvolgimento  di  bambini  e  adolescenti, soggetti immaturi e dipendenti, in attività sessuali che essi non comprendono ancora completamente alle quali non sono in grado di acconsentire con totale consapevolezza o che sono tali da violare tabù vigenti nella società circa i ruoli familiari” (H.Kempe) portano ad una distorsione dell’immagine di sé stessi .

Vergogna e imbarazzo non fanno altro che aumentare la distanza tra il bambino e la società, la famiglia, i coetanei così i suoi sentimenti di inadeguatezza tendono a crescere e a portarlo all’isolamento.

Lasciare che i bambini parlino della violenza è il primo passo di un lungo percorso che porterà la vittima, con l’aiuto di un terapeuta specializzato ad analizzare l’accaduto e a rielaborare e a superare il dolore per gli atti che lo hanno colpito.
E’ importante sporgere denuncia verso l’aggressore in modo che l’abuso venga fermato e l’aggressore punito.

Le vittime ed i familiari che le supportano, spesso, sono restii a sporgere una denuncia proprio per i sentimenti di vergogna e di imbarazzo, per paura del giudizio e per la sottomissione all’aggressore, per questo motivo è indispensabile essere accompagnati per quello che riguarda il percorso alla denuncia e/o supportati per l’elaborazione del trauma subito da persone specializzate come uno psicoterapeuta esperto in questo tipo di tematiche.

Se pensi che tuo figlio abbia subìto abusi o tu stesso sei stato o sei ancora vittima di violenza non esitare a contattarmi, valuteremo insieme il percorso da intraprendere.

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