Attacchi di panico, cosa sono e come sconfiggerli
Conoscere gli attacchi di panico, quando si manifestano e come combatterli
Paura, tremore e smarrimento, sono solo alcune delle sensazioni che ti pervadono durante episodi di attacchi di panico. Ma cosa sono? Come bisogna comportarsi quando si è preda di un attacco? Cerchiamo di capirlo insieme.
Cosa sono gli attacchi di panico?
La parola panico, in greco πανικός, deriva dal nome del dio Πάν divinità delle montagne e della vita agreste legata ad un sentimento di terrore e di paura che incuteva negli uomini una volta al suo cospetto.
Gli attacchi di panico, fanno parte dei disturbi d’ansia e sono degli episodi di improvvisa ed intensa paura, il panico appunto, accompagnati da sintomi fisici e psicologici come palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, vertigini, paura di morire o di impazzire, brividi o vampate di calore.
Il primo attacco di panico è generalmente inaspettato, per cui chi lo vive si spaventa enormemente.
In genere la paura di un nuovo attacco diventa immediatamente forte e dominante scatenando la paura di aver paura.
Gli attacchi di panico durano generalmente alcuni secondi, ma causano all’individuo un notevole livello di angoscia .
La frequenza e la gravità degli attacchi di panico varia nel corso del tempo e delle circostanze, possono presentarsi con tutti i sintomi descritti o solo con una parte di essi, possono presentarsi più volte in un giorno o essere intervallati da periodi abbastanza lunghi di benessere.
Il disturbo di solito esordisce nella tarda adolescenza o nella prima età adulta ed ha un’incidenza da due a tre volte maggiore nelle donne rispetto agli uomini.
Tuttavia, spesso tale disturbo non viene riconosciuto e di conseguenza non viene mai curato.
Nonostante questo disturbo si presenti più frequentemente nei familiari di persone che ne hanno sofferto, non si può assolutamente parlare di ereditarietà, ma di stile di vita e di schemi di pensiero comuni a più membri di una stessa famiglia. Eventi lievemente o fortemente stressanti (dalla preparazione di un esame scolastico alla nascita del primo figlio, dal cambio di lavoro a problemi finanziari, dal matrimonio alla separazione, dalla perdita di una persona significativa ad una malattia) sono da considerarsi fattori precipitanti anche se non provocano necessariamente l’attacco. Inoltre la qualità della vita, legata a numerosi fattori tra i quali il tipo di lavoro, l’ambiente sociale, la città in cui si vive, etc. possono influenzare l’incidenza del disturbo.
Spesso il panico è legato a situazioni che implicano un mutamento nei rapporti interpersonali, che implicano una separazione o l’allontanamento da una persona amata, oppure, al contrario, la paura di perdere i propri spazi o la propria libertà. Pertanto questo sintomo diventa funzionale al tentativo di mantenere immodificate le dinamiche più profonde dei rapporti interpersonali più intimi legate a tematiche di svincolo, crescita e di passaggio ad una fase successiva del ciclo vitale.
Sintomi degli attacchi di panico
Per diagnosticare gli attacchi è necessario ci siano più episodi del genere e che contengano almeno 4 dei sintomi noti, qui di seguito elencati:
- Senso di oppressione al petto
- Respiro corto, sensazione di soffocamento o accelerazione del ritmo del respiro, fino all’ iperventilazione
- Intensa sudorazione
- Accelerazione del ritmo cardiaco
- Tremori o stati convulsivi alle braccia e alle gambe
- Vampate o brividi
- Sensazioni di intorpidimento o di formicolio agli arti e alle mani
- Senso di nausea o disturbi addominali
- Sensazioni di perdita di contatto con la realtà, di estraneità e distacco dall’ambiente
- Senso di sbandamento, vertigine, paura di svenire
- Ipertensione (forte aumento della pressione sanguigna) o Ipotensione (forte calo della pressione sanguigna)
- Paura di impazzire o di perdere il controllo
- Senso di irrimediabilità e di fine
- Paura di morire
Attacchi di panico e agorafobia
Il carattere inaspettato e improvviso degli attacchi di panico, detti anche attacchi d’ansia, può provocare nel soggetto l’attesa angosciosa di un prossimo attacco, debilitandolo e rendendolo particolarmente vulnerabile conducendolo ad un cambiamento radicale del proprio modo di vivere.
Si rischia di reagire a questa angoscia evitando ogni tipo di situazione che potrebbe attivare gli attacchi di panico oppure vivere luoghi ed eventi solo se accompagnati da terzi.
Si innesca così l’agorafobia. La parola agorafobia, anch’essa greca e composta dall’incontro di due parole αγορά (piazza) e φοβία (paura), è la paura dei luoghi affollati in cui sarebbe spiacevole e poco gestibile l’arrivo di un improvviso attacco di panico.
Gli attacchi di panico, se non associati ad altre patologie, non sono pericolosi e la sensazione di pericolo avvertita è solo percepita ma non c’è un pericolo reale. Tuttavia essi sono per il soggetto un’esperienza che condiziona pesantemente l’esistenza e compromette fortemente la vita quotidiana nelle sue attività basilari (uscire di casa, effettuare degli spostamenti, fare la spesa, avere delle relazioni sociali, ecc.).
Come curare gli attacchi di panico
Fondamentale per il superamento di queste manifestazioni di panico e ansia è un percorso di psicoterapia, a cadenza settimanale preferibilmente, in cui il soggetto affetto da attacchi di panico compie un ruolo attivo nella risoluzione del problema analizzando insieme al terapeuta gli episodi per individuare la situazione minacciosa a cui egli reagisce, la funzione che il sintomo ha nelle relazioni interpersonali e la possibilità di abbassare i livelli di ansia.
Il paziente lavora per una crescita personale e motivazionale che lo porta alla comprensione delle cause recondite di questi attacchi, ripercorre la sua storia pregressa e discute con il suo terapeuta di tutte quelle situazioni o eventi più o meno importanti che posso aver innescato un meccanismo produttore di paura e angoscia per la propria vita.
Se desideri più informazioni sugli attacchi di panico e come curarli con l’aiuto di uno psicoterapeuta, non esitare a contattarmi, cercheremo insieme la via migliore per combattere questi attacchi e tornare ad una vita serena e senza intoppi.
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